sabato 16 gennaio 2016

venerdì 15 gennaio 2016

Le 5 utili app che non conosci

1. Google Books

Uno dei principali servizi di Google è Google Books, un’enorme biblioteca online che racchiude in sé tantissimi volumi in formato digitale consultabili dagli utenti. Per accedere alla biblioteca di Google è sufficiente collegarsi, tramite un browser web, al sito ufficiale. Tra gli scaffali digitali di Google Books puoi trovare un gran numero di libri privi di copyright e, quindi, scaricabili gratuitamente in formato PDF. Per quanto riguarda tutti gli altri libri, è comunque possibile consultare un buon numero di pagine online (in modo da avere un’idea chiara sulla natura del testo) e poi acquistare l’ebook in formato completo tramite lo store Google Play. Gli ebook sono consultabili in mobilità anche tramite l’app Play Libri per device dotati di sistema operativo Android.

2. Google Keep

Il servizio Google Keep, disponibile sia come app per il browser Google Chrome che per device Android e iOS, permette di prendere appunti, note rapide, realizzare elenchi e liste praticamente in ogni momento, da smartphone o tablet e da PC. Tramite il proprio account Google le note di Google Keep vengono sincronizzate su tutti i tuoi dispositivi. In questo modo, ad esempio, è possibile scrivere a PC la lista della spesa e consultarla, fuori casa, dal proprio smartphone per assicurarsi di aver acquistato tutto il necessario. I campi di utilizzo di Google Keep sono tantissimi e quest’app risulta davvero molto utile anche in molti settori professionali.

3. Google Groups

L’app Google Groups, liberamente accessibile dal sito ufficiale, è un servizio davvero utile realizzato da Google che consente di partecipare a gruppi di discussione e veri e proprio forum sugli argomenti più disparati. Con Google Gropus puoi creare le tue discussioni ed invitare i tuoi contatti o puoi cercare, tramite un completo sistema di filtri, che permette di selezionare anche la lingua desiderata, gli argomenti di tuoi interesse e prendere parte a gruppi già avviati.

4. Chrome Remote Desktop

Chrome Remote Desktop è un’utile app che consente di accedere, sfruttando la rete internet, ad un altro PC. Con quest’applicazione, disponibile per Windows, OS X e Linux, è possibile, ad esempio, accedere da casa al proprio PC in ufficio, magari recuperando file e documenti, o ancora accedere ad un PC di un amico per fornire assistenza tecnica. L’accesso agli altri dispositivi è protetto da un appositocodice PIN a sei cifre che funge da vera e propria password d’accesso ed impedisce intrusioni indesiderate da parte di utenti terzi.
5.  Google Cloud Print
Gran parte delle app Google mirano a rendere la vita più facile agli utenti del web. Un esempio chiarissimo di questo obiettivo è Google Cloud Print. Si tratta di un servizio che consente di stampare da un dispositivo mobile documenti o fotografie dalla stampante di casa che deve rientrare tra i modelli abilitati a sfruttare il servizio. Una volta effettuata la registrazione con il proprio account Google ed aver salvato tra le impostazioni la stampante, non dovrai fare altro che scaricare l’app di Google Cloud Print sul tuo smartphone. Da questo momento potrai stampare in ogni momento un documento o un’immagine sfruttando la rete internet. Dall’ufficio sarà possibile stampare un documento direttamente dalla stampante di casa o ancora durante una vacanza si potrà inviare in stampa una foto appena scattata dallo smartphone. Le potenzialità di Google Cloud Print sono tantissime ed il servizio va a rivoluzionare, radicalmente, il concetto di stampante locale sfruttando al massimo le potenzialità del web.

Ecco il virus che si finge GoogleChrome: ha colpito il 6,7% della popolazione italiana


C'è un nuovo tipo di «pizzo elettronico», in gergo "ransomware", che sta prendendo di mira gli internauti italiani fingendo di essere Chrome, il popolare programma di Google per navigare su Internet. Il codice dannoso, che prende in «ostaggio» i file sui computer degli utenti, è stato individuato dalla società Eset. Secondo i ricercatori di Eset nella prima settimana di gennaio gli internauti italiani sono stati i più colpiti a livello mondiale dalle diverse varianti del ransomware Filecoder, con il 6,35% delle infezioni. Il software, appunto, finge di essere il file necessario a eseguire il browser Chrome di Google. Intanto il vero Google Chrome è nelle ultime ore al centro di un problema: a causa di una sorta di «bug» (contenuto nelle schede grafiche Nvidia e del sistema operativo OS X di Apple) la navigazione online in incognito non funziona come dovrebbe e riapre l'ultima pagina visitata, un sito porno nel caso dello studente canadese che ha portato alla ribalta la questione. Per questo è stato ribattezzato "porno-bug". Nel weekend Evan Andersen, studente dell'Università di Toronto, ha visitato un sito porno con Chrome in modalità privata. Dopo ore ha iniziato a giocare con il gioco Diablo III e nel momento in cui ha riaperto il browser si è visto davanti l'ultima pagina visitata, il sito porno, che invece avrebbe dovuto essere cancellata. Il problema, come ha scoperto lo studente, non riguarda Chrome ma le schede video Nvidia: quando si chiude Chrome queste non cancellano tutta la memoria video. Nvidia però, scrive il sito Motherboard, ha addossato la colpa a Apple: il bug, spiega un portavoce, riguarda la gestione della memoria nel sistema operativo OS X, quello dei computer Mac.

Le Tecnologie che cambieranno il mondo

Inizio del turismo spaziale: attualmente il costo per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale si aggira tra i 20 e i 30 milioni di dollari o 200mila dollari per un volo spaziale sub-orbitale con Virgin Galactic. Ma questo mercato sta crescendo molto velocemente: entro qualche anno compagnie comeSpace Island, Galactic Suite, e Orbital Technologies magari realizzeranno i loro obiettivi, con viaggi spaziali turistici che partono da un prezzo di 10mila dollari fino ad arrivare al milione per restare cinque notti in una suite di hotel orbitante. Non per tutte le tasche ma impressiona il solo fatto che sarà tecnologicamente possibile effettuare un viaggio del genere.
La "pillola solare": proteggerà la pelle e gli occhi dai raggi UV. Una sola pillola potrebbe assicurare alla nostra pelle e ai nostri occhi una protezione dai raggi solari che dura settimane, tagliando così il rischio di sviluppare il cancro e il rischio di invecchiamento precoce.
Penna 3D che permette di curare le ossa: La chiamano "bio pen" e potrebbe rappresentare una rivoluzione nel campo della chirurgia. Permette ai chirurghi di "disegnare" strati di cellule su ossa danneggiate. I creatori di tale tecnologia hanno consegnato i kit all'ospedale di St. Vincent situato a Melbourne, Australia, per affinare ulteriormente questo strumento. Ma c'è anche la penna laser che cura le ferite.
Trasferimento super-veloce di dati: Light Peak, un metodo ultra-veloce per trasferire i dati, annunciato da Intel, potrebbe essere il successore di USB 3.0. Trasferimenti da 100 GB al secondo, ma si parla addirittura di 1 Terabyte al secondo, tramite l'elettronica di consumo di tutti i giorni. I Personal Computer raggiungono la potenza del cervello umano: secondo Ray Kurtzwell, che il futuro lo mastica a colazione e attualmente Director of Engineering per Google, i computer assomiglieranno sempre di più al cervello umano, anche se le stesse capacità tra cervello e computer arriveranno solo dopo il 2045.
Web 3.0: in molti in questi anni hanno parlato di Web 2.0 ma sta già diventando il passato. Il Web 1.0 è da associare agli hyperlink, quello 2.0 all'esplosione dei social network: il 3.0 si baserà sulla personalizzazione (web semantico) e sull'"Internet delle cose", anch'essa espressione abusata per descrivere degli oggetti creano un sistema pervasivo ed interconnesso avvalendosi di molteplici tecnologie di comunicazione, tipicamente a corto raggio, quali tag RFID, NFC o Bluetooth. Non dimentichiamo poi il complesso universo della tecnologia indossabile. 
Energia potenzialmente infinita da un reattore a fusione: in molti hanno sempre pensato che fosse una follia. Essenzialmente è il processo di produzione infinita di energia da una piccola quantità di risorse ma ma necessita di una macchina contenente una reazione che avviene oltre i 125.000.000 di gradi. Da anni su questa tecnologia è al lavoro Andrea Rossi e recentemente la società statunitense Industrial Heat ha annunciato di aver acquisito i diritti relativi alla tecnologia LENR (Low-Energy Nuclear Reaction, reazioni nucleari a bassa energia) proprio dell'ingegnere italiano, ossia l'Energy Catalyzer o E-Cat. Infine è notizia proprio di oggi che è stato raggiunto un punto chiave nella ricerca, cioè produrre più energia con questo metodo rispetto al solito carburante. Si stima che la tecnologia sarà ultimata entro il 2019 ma un uso consumer non avverrà prima del 2030 (se avverrà, non c'è alcuna sicurezza data la delicatezza dell'argomento).
 Automobili a prova di incidente: entro il 2020 Volvo ha promesso automobili che non subiranno incidenti, grazie a radar, sonar e sistemi di allerta del conducente. Considerando che ogni anno nel mondo muoiono centinaia di migliaia di persone per incidente stradale (una delle cause di morte più diffuse), potrebbe risultare una tecnologia necessaria.
Dieci anni fa nessuno si aspettava che dei messaggi da 140 caratteri potessero innescare una rivoluzione in un'intera area geografica. la tecnologia non riguarda solo l'ultimo modello di smartphone o un videogioco dalla grafica migliore. Il progresso tecnologico può letteralmente cambiare le nostre abitudini quotidiane, i nostri processi mentali, il nostro "mind-set". I prossimi anni rappresenteranno l'era di una connettività mai vista prima, non solo tramite i social. Con l'internet delle cose realtà e virtuale si fonderanno. Google sarà una delle aziende al centro di questa rivoluzione con le sue auto che si guidano da sole, il termostato intelligente, addirittura i robot., ma anche aziende come LG e Samsung che, insieme agli operatori telefonici, stanno lavorando al 5G, connessione iper-veloce grazie alla quale scaricare ad esempio un film in uns econdo, entro il 2020. Non sarà solo la tecnologia a evolversi, cambieremo anche noi.

Come riscaldare casa con 20 euro: l’invenzione è tutta Made in Italy



Con E-Cat potrete riscaldare casa con appena 20 euro l'anno. E-Cat (Energy Catalyzer) è un sistema di riscaldamento domestico che produce energia sfruttando un procedimento di fusione fredda. Il procedimento utilizzato dal reattore inventato dall'italiano Andrea Rossi si chiama LENR e si basa sulla "reazione nucleare a bassa energia". L’apparecchio grazie al nichel e all'idrogeno che è disponibile sulla Terra in abbondanza e a prezzi irrisori: con un solo grammo di polvere si può produrre circa 23.000 megawatt all'ora in grado di riscaldare un ambiente in pochissimo tempo, tanto che il sistema può essere spento dopo appena 30 o 60 minuti dall’attivazione. Il 25 agosto 2015, l'Ufficio Brevetti degli Stati Uniti ha assegnato a Rossi un brevetto per il suo sistema made in Italy, chiamato Effetto Rossi, che funziona a fusione fredda e che rappresenta già una sorta di rivoluzione nel campo delle energie pulite. "Un piccolo reattore cilindrico (di dimensioni 20 cm x 5cm) è in grado di produrre in uscita molti kW per un lungo periodo di tempo (mesi) al costo del carburante trascurabile", si legge sul sito dove è possibile pre-ordinare il proprio E-Cat, "Questa tecnologia è rivoluzionaria e le implicazioni sono enormi. Si definirà la nuova era della produzione di energia che renderà i combustibili fossili obsoleti in quanto LENR è a buon mercato e 100% ecologico".
In molti parlano di "bufala", "truffa", perché pare che l'E-Cat di Andrea Rossi non funzioni realmente. L'apparecchio domestico inventato dallo studioso italiano in realtà non è ancora in commercio, né se ne conosce il prezzo di vendita dunque, ma può essere pre-ordinato sul sito di E-Cat. Le accuse di bufala si sono diffuse col tempo perché Andrea Rossi è dal 2011 che prova a rendere il reattore a fusione fredda efficiente ma solo nel 2015 la sua teoria sembra aver avuto dei risultati soddisfacenti in alcuni test di verifica. Aspettiamo di vedere dunque immettere presto sul mercato l'E-Cat per confutare ogni dubbio sulle sue funzionalità.

APPLE in uscita il nuovo iPhone 7, nuove caratteristiche e novità, tra cui l'eliminazione del jack delle cuffie





Manca ancora qualche mese al lancio dell’iPhone 7 ma Apple è già al lavoro. Cosa potrà attenderci? Andiamo a scoprirlo con le indiscrezioni più affidabili attualmente in circolazione: lo smartphone sarà commercializzato privo di jack per le cuffie e con nuovi auricolari AirPods, nonostante il parere contrario di molti utenti, che hanno anche avviato una petizione. Ma un’altra notizia circola con insistenza sulla rete in queste ultime ore: la decisione sul design finale del nuovo smartphone che sarà lanciato il prossimo autunno.

IPHONE 7 caratteristiche e novità Audio:
Ma perché togliere il jack per le cuffie? La risposta arriva da un rapporto della società Fast Company secondo la quale in questo modo sarà possibile per Apple ridurre ancora lo spessore del telefono. L’azienda di Cupertino punta, quindi, ad uno smartphone ancora più sottile dell’iPhone 6s. Inoltre il sistema audio di iphone 7 sarà dotato di da una nuova tecnologia a cancellazione di rumore da società del Regno Unito audio Wolfson Microelectronics. Questa tecnologia sarà integrata nel telefono e nelle cuffie utilizzabili con esso.

IPHONE 7 caratteristiche e novità del design:
La scelta dovrebbe ricadere tra tre diverse possibilità. Purtroppo solo di due sulla rete si hanno notizie. La prima consisterebbe in un design completamente rinnovato con cover più sottile. La seconda potrebbe essere modello di chassis sostanzialmente identico o molto simile a iPhone 6. Nulla si sa della terza opzione. Secondo alcuni bene informati comunque un iPhone 7 non troppo diverso da iPhone 6 è comunque da escludere. Il nuovo design rappresenta per Apple un punto fondamentale per il rilancio del prodotto e sicuramente il mercato resterebbe deluso da uno smartphone troppo simile a quello già in circolazione.

Lenovo Yoga 3 Pro

Lenovo Yoga 3 Pro è l'Ultrabook più moderno sul mercato. È quello che usa l'Hardware più evoluto della categoria e quello che raccoglie i maggiori investimenti per la progettazione e la realizzazione tecnica. Basta guardarlo per capire che non ha nulla in comune con tutto il resto, e non mi riferisco alla sola cerniera abilitata a ribaltare lo schermo fino a 360 gradi, quanto più allo spessore da tablet e al peso di 1100 grammi, un record per i 13.3 pollici convertibili. Yoga 3 Pro non è perfetto, ci sono alcuni compromessi e un prezzo piuttosto salato da pagare, ma il merito di aver portato (realmente) sul mercato qualcosa di così unico va riconosciuto. Vi lascio Guadare il video sulla sue recensioni!

Progetto di una casa domotica con Arduino


La domotica è una scienza interdisciplinare che si occupa dello studio e delle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita nella casa. Il termine domotica deriva dal latino “domus” che significa "casa“. Questa area fortemente interdisciplinare richiede l'apporto di molte tecnologie e
professionalità, tra le quali ingegneria edile, automazione, elettronica ed
elettrotecnica, telecomunicazione ed informatica. Più concretamente, la domotica, e' l'evoluzione tecnica dell' integrazione dei componenti dell' impianto elettrico "tradizionale" comunemente intesi come comandi luce, prese per prelievo energia, impianto citofonico o videocitofonico, impianto antifurto, motorizzazioni tapparelle, tende, finestre, porte, portoni e cancelli, riscaldamento, climatizzazione, irrigazione, prese TV-SAT, prese telefoniche, segnali audio e video, ecc... insomma, qualsiasi aspetto della vita quotidiana in cui è coinvolta l'elettricità.
 La casa domotica e la domotica stessa non deve essere complicata, ma aiutarci nella
semplificazione delle operazioni domestiche della vita quotidiana e gestibile dal proprietario come da un ospite che vi entra per la prima volta e non conosce il sistema.
Arduino Yun

L'Arduino Yun è una scheda basata sul microcontrollore ATMEGA32U4 (datasheet) e la Atheros AR9331. Il processore Atheros supporta una distribuzione Linux basata su OpenWrt chiamato OpenWrt-Yun. La scheda è dotata di porta Ethernet e supporto WiFi, una porta USB-A, slot per schede micro-SD, 20 ingressi digitali / pin di uscita (di cui 7 possono essere utilizzate come uscite PWM e 12 come ingressi analogici), un cristallo 16 MHz oscillatore, una connessione micro USB, un header ICSP e 3 pulsati di reset. Yun si distingue dalle altre schede Arduino, nel senso che può comunicare con la distribuzione Linux a bordo, offrendo un computer in rete potente con la facilità di Arduino.
Sensore PIR (Passive InfraRes sensor)
E’ un dispositivo elettronico che misura la luce a infrarossi (IR) irradiata dagli oggetti nel suo campo di vista. Il PIR è un sensore di movimento quindi ogni volta che rileva un oggetto o una persona ne segnala subito la presenza. Tutti gli oggetti emettono ciò che è noto come radiazione di corpo nero. Si tratta di radiazioni infrarosse che sono invisibili all'occhio umano, ma possono essere rilevate da dispositivi elettronici progettati per un tale scopo. Il termine passivo in questo caso significa che il dispositivo PIR non emette un fascio di luce a infrarossi, ma semplicemente rileva in ingresso le radiazioni infrarosse. Il sensore fa parte di un circuito integrato in cui figurano un amplificatore differenziale seguito da comparatore e altri circuiti che hanno il compito, durante le misurazioni del PIR di annullare la temperatura media del campo di vista che viene rimosso dal segnale elettrico; un aumento dell'energia IR attraverso il sensore è automaticamente

cancellata e non attiverà il dispositivo. In questo modo, il dispositivo resiste a false indicazioni di cambiamento come nel caso di esposizione a luce intensa che potrebbe saturare il materiale del sensore e disabilitare il sensore per altre misurazioni. Allo stesso tempo, questo dispositivo riduce al minimo l' interferenza dovuta a campi elettrici nelle vicinanze.
Buzzer
Questo dispositivo viene utilizzato come segnale acustico, esso è utilizzato per il sistema anti-intrusione. Codesto dispositivo verrà collegato ai PIR e funzionerà come allarme per la casa.
Sistema di raffreddamento
Tramite una ventola presa da un PC viene simulato il raffreddamento della casa. Lo scopo della ventola e quello di intervenire nel momento in cui viene superata la temperatura impostata da noi tramite la programmazione di Arduino. Ovviamente la temperatura può essere cambiata ogni volta che si vuole . La ventola , come viene riportato sullo stesso attuatore gira a una tensione di 12V con una corrente di circa 0,14A. Visto che Arduino fornisce una tensione massima di 5V con una corrente di 40mA dobbiamo adattare Arduino con la ventola tramite un transistor che ha la funzione di amplificare la corrente di uscita dal piedino di Arduino. Per essere più precisi prima della BASE del transistor mettiamo una resistenza (RB) che serve per la sicurezza del circuito. Prima di montare il circuito sono state fatte delle prove sulla breadborad e siamo arrivate alla conclusione che la ventola gira a 12V con una corrente di 50mA , ma come è stato detto prima Arduino da in uscita una corrente di 40mA è proprio per questo motivo è fondamentale l’utilizzo del transistor. Il transistor ha 3 piedini (BASE , COLLETTORE , EMETTITORE) la base viene collegata in serie alla resistenza (RB) e poi sul piedino della scheda Arduino, l’emettitore va direttamente a massa (GND) e infine il collettore va a pilotare la ventola. In parallelo alla ventola è stato messo un diodo di ricircolo in modo che in caso di sbalzi improvvisi la ventola non subisca gravi conseguenze.
Circuito di illuminazione
Per l’illuminazione della casa ho usato 6 LED funzionanti a una tensione di
12V. I LED possono essere accessi e spenti tramite un PC , un cellulare in poche parole da un qualsiasi dispositivo che permetta il collegamento a Internet. Inoltre i LED esterni si accendono e spengono automaticamente utilizzando una fotoresistenza  che di giorno spegne le luci e di notte le accende.
Schema Elettrico:

Immagini progetto:







Video Progetto e applicazione HomeAutomation: 







giovedì 14 gennaio 2016

AppInventor



App Inventor è un semplice ambiente di sviluppo per applicazioni android, creato da Google, ma ora di proprietà delMassachusetts Institute of Technology. Questo ambiente di sviluppo fu creato soprattutto per persone che volessero programmare semplici applicazioni per android ad uso personale. Tali applicazioni possono essere anche pubblicate sullo store di Google, ma durante lo sviluppo è possibile installare le applicazioni inviandole direttamente sul cellulare/tablet tramite WiFi o USB, provarle su un emulatore Android per PC, oppure utilizzare direttamente sul cellulare/tablet la versione online di AppInventorLa grafica dell'interfaccia è molto semplice ed intuitiva, grazie al drag-and-drop ed è molto simile ad altri semplici ambienti di programmazione come Scratch. Graziea questo ambiente di sviluppo, potrete cimentarvi nel creare nuove App, potrete utilizzarla con ARDUINO, per spegnere /accendere luci, alzare la serranda del garage e molto altro ancora, può essere utilizzata in vari modi. A breve posterò un mio progetto che si basa sulla realizzazione di una casa domotica con Arduino e tramite AppInventor, attraverso il mio smartphone potrò controllare tutta la casa. 

Guida per i nuovi arrivati nell'utlizzo di Arduino

Visto che ultimamente ci sono molte persone nuove che partono da zero, ecco qualche breve passo per non perdersi:


Cose da NON fare

utilizzare arduino a contatto di una superficie elettricamente conduttiva (ferro, acqua, ambienti umidi, etc..)

  • utilizzare arduino oltre i 5V, si può fare ma richiede qualche nozione aggiuntiva per evitare di friggere la scheda, se stessi, e la vecchietta del terzo piano
  • Iniziare a gridare "non funziona!", ci sono molte FAQ, tra cui i più comuni problemi di installazione e errori di upload del codice (il 99% dei problemi)
  • Iniziare da 0 con progetti epici. Almeno prima chiedete
  • Con arduino NON si può fare lavori con le immagini. Non ha sufficiente potenza. A meno che per scattare una foto non vi basti risoluzione da 100x100pixel scattata in qualche decina di secondi
  • Cercate nel forum. Ormai mille e più progetti sono stati fatti, nulla vi vieta di prendere spunto un po' di qua e un po' di la
  • Se siete insicuri su collegamenti, tensioni e metodi vari chiedete. Anche se la domanda non riguarda arduino in particolare, molti saranno disposti ad aiutarvi

Necessario, ovvero cose che servono

1. Avere "arduino"(la scheda). Per ora non esiste un valido simulatore su cui effettuare prove, quindi quasi tutto va testato sulla board

2. Installare "arduino IDE" (il programma per programmare arduino) da http://arduino.cc/en/Main/Software

3. Installate i driver per arduino da: http://arduino.cc/en/Guide/HomePage

Nozioni di programmazione

A questo punto siete pronti per programmare il vostro arduino. Già ma come si programma arduino? Arduino usa il linguaggio C e C++, in versioni "alleggerite". Agli inizi si consiglia spesso l'uso del C, perché è alla base di molti linguaggi di programmazione e per certi versi più intuitivo. Una buona guida (in italiano) la trovate qui:http://programmazione.html.it/guide/leggi/32/guida-c/ Particolarmente consigliata la lettura dei capitoli:
  • Elementi fondamentali del C
  • Controlli
  • Strutture avanzate
  • Pre-processore e Definizioni
  • Progetti di grandi dimensioni: 45. Errori comuni e regole di stile in C
evitiamo per ora puntatori, gestione dinamica della memoria e liste; vi ritorneranno utili quando avrete preso la mano. Il resto della guida potete saltarla a piè pari, che tanto con arduino valgono altre regole

L'importanza del reference

A questo punto diamo un'occhiata più approfondita a cosa ci offre arduino in più e in meno rispetto al C classico; l'elenco di strutture, variabili e funzioni messo a disposizione dall'arduino IDE lo trovate qui: http://arduino.cc/en/Reference/HomePage come potete notare, il reference è una manna dal cielo che anche i programmatori più esperti ripassano spesso: nel 99% dei casi molti dubbi vengono fugati in questo modo. Qui troverete link utili:
Quello interessanto ai nostri fini è Libraries, che sono una serie di librerie aggiuntive per semplificarvi la vita.

Smanettare da soli

Ora che avete un'infarinatura generale, potete iniziare a scrivere il vostro codice. Già ma da cosa iniziare? beh se avete giocherellato con arduino IDE, vi sarete accorti che sono già presenti dei codici già fatti. Delle spiegazioni approfondita dei codici, con tanto di immagini dei collegamenti elettrici da effettuare, le trovate qui: http://arduino.cc/en/Tutorial/HomePage

Introduzione alle schede Arduino e Raspberry

ARDUINO

Al di la della miriade di versioni (UNO, DUE, TRE, Mega, Yun), fondamentalmente Arduino è una board dotata di microcontrollore e della necessaria circuiteria; il tutto, come sappiamo, è rilasciato sotto forma di open hardware, quindi abbiamo a disposizione gli schemi per rifarcene uno a casa nostra. Esso permette di controllare e gestire qualsiasi tipo di sensore analogico ed è programmabile attraverso il suo ambiente di sviluppo e un codice di programmazione molto simile al C/C++. Come detto in precedenza, il codice di programmazione Arduino è simile al C/C++, e sviluppiamo software per queste board attraverso l'IDE Arduino scaricabile direttamente dal sito del produttore. 

Raspberry

A differenza delle board Arduino, Raspberry Pi è un vero e proprio computer in miniatura; è, infatti, dotato di un processore ARM @ 700 MHz con 512 MB di RAM per il model B e un lettore di schede SD dove caricare il sistema operativo. Anche qui abbiamo un ampia scelta di sistemi basati su Linux (Raspbian OS il più comune) o build di Android compatibili. Questo quindi significa che mentre Arduino viene usato per la gestione di segnali e altro attraverso il microcontrollore, su Raspberry possiamo far girare i nostri software. Mentre Arduino quindi ci consente di realizzare dei progetti di vero e proprio hardware, Raspberry può essere dedicata alla gestione casalinga del software. Raspberry Pi per funzionare ha bisogno di un sistema operativo quindi, a parte Android, che ha bisogno di software Java, tutti gli altri S.O. Linux possono compilare qualsiasi codice (Java, C/C++, Python, Ruby, Assembly) trovando la giusta libreria. A questo punto per scrivere un programma per il Raspberry Pi potete scrivere dal vostro pc poi caricate i file sul Raspberry Pi tramite SSH oppure collegate una tastiera USB e lo schermo via il cavo HDMI o RCA e programmate direttamente con l'interfaccia di programmazione del Raspberry Pi.












Nexus 5 e 6 tra gli Android più sicuri in circolazione



Il binomio caratterizzato da Android ed il concetto di sicurezza è sempre stato piuttosto delicato, considerando che la piattaforma di Google (compresi dispositivi di casa come nel caso del Nexus 5 e del Nexus 6) presenta costantemente più lacune rispetto ad iOS. In questo mondo i malware riescono ad avere decisamente vita più semplice, rendendo per certi versi imbarazzante il confronto con le politiche più efficaci di Apple. A tal proposito ritengo sia emblematico quanto emerso da uno studio reso pubblico dall’Università di Cambridge, secondo cui 87 dispositivi su 100 dotati del sistema operativo Android ad oggi risultano esposti a diverse tipologie di minacce. Insomma, in tanti anni gli sviluppatori non sono stati in grado di trovare delle contromisure tali da far abbassare un valore davvero preoccupante. Va detto comunque che i modelli appartenenti alla famiglia dei Nexus sono quelli in grado di far registrare i valori più incoraggianti sotto questo punto di vista. Se siete in possesso di un Nexus 5o un Nexus 6, potete prendere in considerazione l’indice FUM (Free, Update, Mean), basato sul numero di giorni in cui un device non presenta vulnerabilità. Ebbene, con questo particolare ranking i dispositivi Nexus hanno raggiunto un punteggio pari a 5.2 su 10, mentre gli altri produttori che hanno deciso di lanciare sul mercato un dispositivo dotato del sistema operativo Android non vanno oltre i 4 punti.

Agricoltura, impiego di un drone-contadino per tagliare i costi produttivi


L'invenzione è un macchinario da 5,5 chili che sorvola le coltivazioni e svolge compiti per i quali sono necessari decine di operai, riducendo i tempi di lavorazione. 
Un “drone contadino” capace di trattare da una singola pianta fino a 10 ettari di terreno all’ora, capace di svolgere attività di monitoraggio dei campi, spargimento di concimi e fitofarmaci. È questa l’ultima proposta per abbattere i costi di produzione agricola. Non più braccianti impiegati nelle coltivazioni, ma un macchinario da 5,5 chili che sorvola le coltivazioni e svolge compiti per i quali sono necessari decine di operai, riducendo i tempi di lavorazione e, è il proclama, aumentando la sicurezza delle coltivazioni. Si chiama Agrodron, vola a venti metri di altezza e ha un’autonomia di 20 minuti. Questo nuovo macchinario volante è stato messo a punto da due aziende italiane che lo hanno sperimentato su una coltivazione di mais da 200 ettari, nel mantovano. L’invenzione è stata usata per la lotta biologica alla piralide, il lepidottero killer che lo scorso ha distrutto il 30% delle coltivazioni. Il drone ha sparso su tutta la coltivazione circa 185mila uova di un insetto capace di contrastare il parassita dannoso per il mais. Risultato: la piralide è stata abbattuta per l’80 per cento. Un esperimento dagli esiti positivi, tenuto conto dei costi contenuti e della velocità con la quale è stato svolto il lavoro. I droni affiancheranno le macchine agricole tradizionali. I prezzi variano dai 2mila ai 20mila euro, in base al tipo e al numero di sensori montati sulla macchina, e sarà necessario stipulare una polizza assicurativa per la responsabilità civile dal costo massimo annuale massimo di 370 euro

LG e Huawei, i due nuovi dispositivi presentano modifiche importanti rispetti ai device precedenti


Arrivata alla settima generazione, la gamma Nexus (smartphone e altri dispositivi mobili realizzati su indicazione da Google da produttori ogni volta differenti) vuole nuovamente stupire gli utenti con l'introduzione di numerosi strumenti e nuove caratteristiche. Per la prima volta la società di Mountain View lancia contemporaneamente sul mercato due smartphone: il Nexus 5X, prodotto da LG che va ad aggiornare il precedente modello lanciato nel 2013, e il Nexus 6P, la cui produzione è affidata a Huawei che prende il posto del device da 6 pollici costruito nel 2014 da Motorola
Caratteristiche tecniche Nexus 5X: 
il nuovo Nexus 5X è uno smartphone con un display da 5.2 pollici Full HD a 423 ppi di definizione. Il nuovo gioiellino sviluppato da Google coniuga delle ottime caratteristiche tecniche a un prezzo che, però, ha fatto storcere la bocca a più di qualcuno. Come detto, il Nexus 5X può essere acquistato dal 2 novembre 2015 nella versione italiana del Google Play Store a 479 euro (versione da 16 gigabyte) e 529 euro (versione 32 gigabyte). Come hardware, il device monta il Qualcomm Snapdragon 808 (lo stesso dello LG G4), un SoC esacore composto da due processori 1.8Ghz Cortex-A57 e un quadcore 1.4 Ghz Cortex-A53 capace di assicurare ottime prestazioni senza che il sistema si surriscaldi. Completano il pacchetto 2 gigabyte di RAM e la GPU Adreno 418. Il grande passo in avanti è stato compiuto sul comparto fotografico, con un sensore fotografico finalmente all'altezza delle aspettative degli utenti. Grazie alla nuova fotocamera da 12.3 megapixel sarà possibile registrare filmati in 4K con una risoluzione di 3840X2160 pixelIl Nexus 5X monta la nuova release del sistema operativo Android, Marshmallow 6.0, con funzionalità avanzate nella gestione del consumo energetico e capace di far rendere al meglio la batteria da 2.700 mAh. Sul retro dello smartphone trova spazio anche il rilevatore di impronte, utile nel caso si voglia proteggere i dati sensibili salvati sulla memoria del device. Il design accattivante e i materiali in plastica assicurano la massima ergonomicità e semplicità d'uso. 

Caratteristiche Nexus 6P:

Dopo Motorola, è la volta di Huawei. Google ha affidato la produzione del nuovophablet da sei pollici alla casa cinese, nella speranza di migliorare un device che nel 2014 non ha stupito il pubblico e la critica come avevano fatto, invece, i suoi predecessori. A leggere le specifiche tecniche del Nexus 6P, si scopre che il dispositivo ha tutte le carte in regola per essere uno dei migliori smartphone presenti sul mercato. Dotato di display da 5,7 pollici Full Hd (risoluzione da 2560X1440 pixel), il Nexus 6Pha corpo in metallo a protezione del SoC octacore Qualcomm Snapdragon 810, della RAM da 3 gigabyte e della GPU Adreno 430. La fotocamera posteriore da 12.3 megapixel e quella anteriore da 8 megapixel assicurano ottime immagini e selfie. Il trasferimento dati è stato migliorato con l'utilizzo del nuovo connettore Usb Type-C, mentre il lettore di impronte presente nella parte posteriore del dispositivo permette di aggiungere un ulteriore elemento di sicurezza a protezione dei dati personali. A far girare il tutto troviamo Android 6.0 Marshmallow, grazie al quale gli utenti potranno beneficiare di tutte le ultime novità sviluppate da Google per il sistema operativo del robottino verde.



Hubsan X4 Camera Plus H107C+



Hubsan è il più famoso per quanto riguarda i droni radiocomandati economici, con la sua serie H107 che è probabilmente la più venduta in tutto il mondo. Annunciati ormai da diverso tempo, i nuovi quadricotteri giocattolo dell’azienda cinese sono finalmente giunti nei negozi online di tutto il mondo, e il salto di qualità rispetto alla serie precedente è davvero abissale. La differenza principale che salta immediatamente all’occhio è la qualità costruttiva dei droni, ma anche l’ingegnerizzazione della struttura del drone stesso. Il nuovo Hubsan X4 Camera Plus H107C+ sarà quasi certamente il best seller dell’anno in corso e probabilmente uno dei droni più venduti in assoluto. La qualità costruttiva si intuisce fin dall’apertura della scatola, che è ordinatissima e con un packaging minimale, ma sopratutto dalla batteria rimuovibile che si aggancia a scatto, senza dover collegare i noiosi cavetti che i dronisti e appassionati di droni giocattolo conoscono fin troppo bene. Il comparto delle riprese video rimane quello più sacrificato nei droni di queste dimensioni, anche se rispetto ai primi modelli sono stati fatti discreti passi avanti, sopratutto per quanto riguarda la stabilità delle riprese. Hubsan è dotato di una videocamera HD che consente di rivedere i propri video una volta a casa, ma certamente non di riprendere con efficacia alcun tipo di scenario, se non in condizioni di luce assolutamente favorevoli.






Stampanti 3D



L'impatto della stampa 3D sarà presto determinante in molteplici settori, dal campo medico all'architettura, dalla moda al design, al manifatturiero in generale.
Entro il 2018, sostiene la sociatà Usa, almeno sette dei principali 10 rivenditori che promuovono i loro negozi con diversi canali (come il loro sito web) faranno uso di tecnologie di stampa 3D per generare ordini personalizzati e, allo stesso tempo, si andranno via via affermando nuovi modelli di business basati su questa nuova tecnologia. E un nuovo modello di 'autorialità' e proprietà intellettuale richiederà di essere definito. E' già possibile creare stampanti 3D fai da te, con l'aiuto di Arduino.

Arduino



Arduino è una scheda elettronica di piccole dimensioni con un microcontrollore e circuiteria di contorno, utile per creare rapidamente prototipi e per scopi hobbistici e didattici. Con Arduino si possono realizzare in maniera relativamente rapida e semplice piccoli dispositivi come controllori di luci, di velocità per motori, sensori di luce, temperatura e umidità e molti altri progetti che utilizzano sensoriattuatori e comunicazione con altri dispositivi. È fornito di un semplice ambiente di sviluppo integrato per la programmazione. Tutto il software a corredo è libero, e gli schemi circuitali sono distribuiti come hardware libero. Per tutti gli appassionati di programmazione, elettronica, droni etc.. Arduino far per voi! 

Drone




Droni o meglio conosciuti come multirotori, non sono altro che elicotteri multielica radiocomandati che variano da  da 3 a 8 eliche in base  alle esigenze  a all'utilizzo che ne andremo a fare.  il Drone  può restare fermo sul posto (gps hold) e navigare in base a una rotta pre impostata. Oggi con queste nuove tecnologie siamo in grado, di  far volare i droni multirotore, senza essere pero' dei veri e propri piloti di elicotteri, ottenendo gli stessi risultati. Vengono impiegati per vari scopi quali, militari, per mappare terreni, grandi aree. In quest'ultimo mese è stato costruito un drone in grando di andare sott'acqua per monitorare il fondale marino.